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I messinesi si raccontano: "Le nostre giornate al tempo del Coronavirus"

Raccontateci le vostre giornate a casa”. L'invito a condividere in un post le proprie esperienze casalinghe è stato raccolto da moltissimi messinesi. Uno spaccato di vita che emerge dai nuovi mezzi di comunicazione, purtroppo, spesso utilizzati per invettive, litigi, lamentele e insulti gratuiti. E allora la parola a voi.

Mimma De Grazia: «La nostra voglia di andare avanti è tanta, si sta a casa con la famiglia, io vivo con una mamma disabile e con mio marito, cerchiamo di essere positivi». Piera Di Lorenzo: «Chiusi in casa e questo non dovrebbe pesarci... perché farlo significa accelerare i tempi per poterne uscire...». Maria Concetta Grasso: «La mia famiglia è composta da quattro persone: io, mio marito e le mie due figlie. In questa situazione cerchiamo di vedere il lato positivo, pranziamo tutti insieme, cosa che di solito non riusciamo a fare, scherziamo e ridiamo come pazzi per i tanti video sul web, sforniamo il pane, torte e biscotti, studiamo, poi giochi di società. Cerchiamo di non cadere nella noia e farci prendere dal panico...».

Giusy Barbuscia: «Si cerca sempre di fare qualcosa... Cerco di impegnare il bambino con lavoretti creativi o lo faccio cucinare con me... Facciamo ginnastica e leggiamo le favole, ma non è affatto semplice... A volte mi prende lo sconforto... ma sorrido e vado avanti». Maria Puleo: «Io vi scrivo dalla provincia di Bergamo, vivo qui da 7 anni, ci siamo trasferiti perché mio marito ha perso il lavoro dopo 35 anni. La situazione non è tanto bella, sentire ambulanze 24 ore su 24 non è bello, vedere il paese vuoto è surreale. Un abbraccio amata mia Messina, sempre nel mio cuore». Enrico Livio:«Spiegare ai nostri figli cosa sta accadendo non è semplice ma bisogna farlo ugualmente con le parole giuste. Questa è una pagina di storia che un domani si ricorderanno e sicuramente studieranno nei libri di scuola».

Graziella Costa:«La mia famiglia è composta da me, mio marito e i miei due gemelli. Stiamo tutti a casa oltre che per ordinanza ma, soprattutto, per buon senso... Cerchiamo di vedere positivo ma il dolore del cuore persiste. La giornata è scandita così: igienizzare, cucinare, giocare, cantare nelle mura domestiche, il sorriso viene interrotto dai tg che non vorremmo mai sentire. Il ricordo va alla mia nonna che raccontava le due guerre e la carestia vissute, non avrei mai immaginato che anche noi dovessimo combattere un guerra contro un virus invisibile...». Maria Morò: «Io vivo a Roma da 6 anni, con mio marito e una bimba di 9 mesi. I miei genitori erano venuti a darmi una mano con la piccola e sono rimasti qui bloccati, per fortuna dico io dopo 6 anni me li sto godendo di nuovo 24 ore al giorno. Stiamo riscoprendo tutti cosa vuol dire essere famiglia, tra i vicini c'è una solidarietà mai vissuta. Forse tutto questo ci porterà ad essere più uniti, a rimettere al posto giusto nella scala delle priorità le cose che davvero contano».

Lucia Federico: «Io a casa con mio marito... L'unica cosa che mi fa stare male è avere i miei genitori a casa da soli che hanno perso mio fratello solo due mesi fa e non posso stargli vicino e abbracciarli per come vorrei.. Forza Messina, tutti insieme ce la faremo». Filly Mangano: «Noi infermieri continuiamo a lavorare mentre tutta la città al di fuori degli ospedali si ferma, noi ci proviamo a far passare queste lunghe giornate nel modo più sereno possibile». Silvana De Leo: «Io ho fatto le pulizie di Pasqua, quelle di Ferragosto e quelle di Natale... Mai avuta la casa così pulita». Giovanni Irrera: «Ho lavato le tende, spostati mobili, tolta la polvere». Katia Finanze:«Il tempo lo occupo pulendo casa e facendo dolci».

Dino Ruffo: «Ho rispolverato gli attrezzi da palestra e da giardinaggio. Ho piantato prezzemolo basilico e peperoncino. Rovistando tra gli scaffali, poi, si possono fare delle scoperte...». Loredana Grillo:«La casa è rivoltata come un calzino... sono riemerse cose date per disperse nel lontano 1995... come la penna regalata da mio padre a mio marito per un compleanno... delle foto di una festa del lontano '75 e persino un barattolino con monete di vecchie lire». Ketty Caristi: «Il fatto di non poter uscire mi ha fatto riscoprire un gioco che avevo dimenticato di avere, il Nintendo. Ho una vasta scelta di giochi e il pomeriggio ci cimentiamo felici come bambini».

Vanessa e Angelo Molino: «Si riscoprono momenti e valori che ognuno di noi, preso da lavoro, amici e tante altre cose da fare, ha dato per scontato negli anni! Come festeggiare un compleanno nell'intimità della propria casa con le persone a noi più care, il confrontarsi di più sulle banalità della vita, il conoscersi di più e affrontare insieme ogni ora della giornata». Tiziana Musumeci: «Mio marito sta poco in casa con noi, in questo modo è tutto più bello, ogni giorno alla scoperta di nuove ricette e nuovi impasti (che non riescono sempre bene), ci siamo dati all'arte culinaria evviva».

Mariana Bonamonte: «Qui a casa torte a go go, muffin e pomeriggio stendiamo la pasta per i pitoni. Si colora, si raccontano storie e si canta». Maria Adelaide Pandolfino:«In compagnia di mio figlio che ha 9 anni compiti... lettura... pane fatto in casa e qualche dolcino». Maria Vadalà: «S'impasta, naturalmente focaccia messinese, rigorosamente con acciughe. E non solo in città». Irene Romeo:«Noi siamo a Milano, stiamo a casa io, mio marito e i miei figli, stiamo preparando l'impasto per fare le pizze». Mimma Spadaro: «Non c'è tanta voglia soprattutto per chi come me ha un figlio fuori Messina, a Roma. Ma stasera focaccia messinese fatta in casa». Renata Santoro:«Un po' di “sana” distrazione ci sta! E così tra compiti, pulizie varie e allenamenti sostitutivi, ci prepariamo ad affrontare la serata preparando qualche arancino».

Gaetano Laganà: «Io sto passando molto tempo coi miei figli e mi sento più piccolo di loro. Ci stiamo divertendo senza smartphone, solo con musica e giochi che facciamo con semplici cose come nascondino, trova gli oggetti mancanti, percorsi di abilità». Pinella Mantarro: «Ho pensato di prendere un quaderno ed appuntare giorno per giorno sensazioni, momenti e, perché no... folklore politico-amministrativo. Anche per ricordarlo, poi, domani». Cettina Spinola: «Noi occupiamo le giornate fra i compiti, giochi di società con i bambini, pulizie, preparazione di pranzo e cena. e alle 19 seguiamo l'immancabile diretta del sindaco. Non ci lamentiamo pensiamo positivi e rimanendo a casa ne usciremo presto da questa situazione». Rosanna Ricciardo: «Mia figlia ha sette anni, va in terza elementare.... Ha iniziato a scrivere di sua iniziativa un diario di bordo raccontando giornalmente ciò che avviene». Santina De Francesco: «Il mio tempo lo trascorro con mio marito e i miei figli cercando di fare tante cose tipo cucinare insieme, giocare a carte, guardare un film che piace a tutti, pulire casa. Insomma, cercare di far pesare il meno possibile questo brutto periodo. So che ce la faremo perché siamo più forti di te, coronavirus!».

Adriana Furci:Ho anticipato il tempo delle conserve e ho fatto la marmellata di fragole. E inoltre, studio per la tesi di laurea». Teresa Scimone:«Io nel frattempo ho realizzato l'albero pasquale, con il pensiero rivolto ai miei fratelli, ai miei nipoti e a parenti ed amici che stanno al Nord». Mimma Marino:Amo il fai da te e mi diletto anche a costruire pigotte. È bellissimo anche cucinare e penso che i miei figli, finito tutto, saranno un po' più in carne».

Silvia Piccolo: «La triste realtà del coronavirus è avere i propri cari lontani. Il mio fidanzato è in Veneto e io sarei dovuta essere in Lombardia per lavorare. La noia ci assilla, ma la preoccupazione di più. Si fanno i sacrifici, diversi da quelli che ci hanno costretto a lasciare la nostra città per un futuro». Liliana Calapai: «Ho il cuore triste per tutto quello che sta succedendo oltretutto io e mio marito siamo soli, i nostri figli sono a Milano e noi dovevamo andare per Pasqua. Speriamo che finisca bene per poterli abbracciare». E il figlio da Milano le risponde. Giovanni Silipigni: «Stai tranquilla che stiamo bene... Importante è che stiate a casa... Passerà anche questo virus». Antonella Magazzù:«Da Modena mio figlio mi rassicura che sta bene. Tutte le lauree sono slittate e saranno via skype. So che magari c'è chi sta peggio, ma certamente dopo tanti sacrifici non esserci mi pesa proprio. Per fortuna col marito in smart working va tutto ok. Ci ritagliamo i nostri spazi, non eravamo abituati a stare tanto insieme e ho scoperto che è pure simpatico...».

Mariella Mondello: «Gli istruttori della mia palestra si collegano da casa e mettono i video di allenamento giornaliero». Maria Trinchera: «Noi siamo qui è vediamo il nostro nipotino che è la nostra vita su Whatsapp». Nunzia De Francesco e Filippo Guadagnini: «Che dire? Spero che questo sacrificio di tutti noi ci premi, spero che insieme riusciremo a sconfiggere questa pandemia, una cosa è certa, non vorrei essere in nessun altro luogo al mondo. W la mia Sicilia Bedda». Robertina Belcuore:«Bellissima idea ma penso che questo libro non finirà mai per tutto quello che abbiamo da dire... grazie per tutto quello che fate per noi... io resto a casa».

 

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