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Giornata della donna, le iniziative di Cgil Messina contro la violenza di genere

L’8 marzo, giornata internazionale della donna, nonostante l’emergenza in atto rimane un momento di riflessione, di denuncia e di lotta: il coordinamento donne e la Cgil Messina intervengono con alcune considerazioni e annunciano nuove iniziative a sostegno di una battaglia collettiva che prosegue per superare le barriere ancora esistenti per la piena affermazione di diritti e parità di genere.

“A causa di quanto sta succedendo, non potremo manifestare insieme, ma l’opera collettiva non si fermerà, troveremo sempre le modalità e le azioni per mantenere costantemente alta l’attenzione sulle questioni di genere e sui diritti da difendere e da conquistare", dichiarano la coordinatrice donne Cgil Messina Marcella Magistro e il segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni.

“Il Coordinamento Donne Cgil - fa presente Marcella Magistro - continuerà il progetto iniziato da mesi di #luogoliberodaviolenzadigenere. In questa fase, non potendo organizzare momenti collettivi, a causa dell’emergenza virus, andrà a sostenere, con modalità alternative e singole, chi sta continuando a lavorare nel territorio (negozi, uffici): staremo con le lavoratrici e i lavoratori e con chi lotta per mantenere un servizio attivo alla città, con tutte le difficoltà collegate al difficile e delicato momento”.

“La situazione di rischio odierna – osservano Magistro e Mastroeni - non è soltanto un pericolo per la salute e la sicurezza ma anche per il mondo del lavoro e per la società civile, con ricadute per le imprese e le famiglie. Ed è soprattutto nei momenti di crisi che i diritti delle donne possono essere ulteriormente a rischio. Necessita porre sempre la centralità delle azioni sui diritti, in una ottica di genere e di giustizia individuale e collettiva”.

E nella questione dei diritti e del lavoro entra la lotta che il Coordinamento donne Cgil Messina sta conducendo per la questione del furto del salario alle donne anche con gli approfondimenti che si stanno effettuando all’interno delle categorie sul gap salariare di genere. Ed è per questo che, tra le proposte per il diritto al salario al 100% per le lavoratrici, partirà una raccolta firme per il caso della “gravidanza a rischio” pagata all’80% ancora in molte aziende del settore privato.

Il furto del salario alle lavoratrici – evidenziano con forza il coordinamento donne e la Cgil - è una forma di violenza, che insieme alla più nota e grave violenza maschile nei confronti delle donne, al linguaggio sessista e al numero non sempre paritario di donne in ruoli apicali, si conferma espressione di un patriarcato che ancora esiste e condiziona la vita comune. “Ed è per questo - sostengono Magistro e Mastroeni - che non dobbiamo fermarci, ma, trovando forme alternative, continuare il percorso collettivo intrapreso dal Coordinamento Donne e dalla Cgil”.

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