All'obitorio ieri mattina non c'era nessuno a piangere davanti al suo corpo. Niente folla. Nessun biglietto. Nessuno che conoscesse davvero il suo vissuto e la sua storia. «Ah, sì, forse cercate quel ragazzo che è morto ieri. Non era italiano», è la frase che si ripete più di tutte a microfoni spenti. Non ha avuto un nome da vivo Fahdi, il giovane rifugiato politico che viveva a Messina, e per la cronaca non lo avrà, almeno fino a quando la famiglia verrà a conoscenza dei fatti. Fahdi, nome di fantasia, è morto sabato mattina nel reparto di rianimazione dell'ospedale Piemonte. Era ricoverato da giorni. Il suo quadro clinico non ha avuto segni di miglioramento e se ne è andato, praticamente solo, senza l'affetto dei suoi cari, a quanto pare per una polmonite. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina