Sono stati riarrestati stanotte dieci indagati dell'operazione Nebrodi sulle truffe agricole all'Unione europea dei clan mafiosi tortoriciani, che erano stati scarcerati dai giudici del Riesame per un vizio di forma. L'operazione "bis" è stata eseguita dai carabinieri del Ros e dai finanzieri del Gico sotto il coordinamemto della Direzione distrettuale antimafia di Messina.
La Procura infatti nei giorni scorsi, dopo gli annullamenti tecnici dell'ordinanza decisi dal Tdl per mancanza di motivazione delle esigenze cautelari, aveva richiesto nuovamente l'arresto al gip Salvatore Mastroeni, che lo aveva accordato.
Ad essere raggiunti nuovamente dalla misura custodiale il notaio di Canicattì Antonino Pecoraro, uno dei "colletti bianchi" dell'inchiesta, e poi Sebastiano Bontempo Scavo, Andrea Caputo, Antonino Agostino Marino, Giuseppe Scinardo Tenghi, Salvatore Dell'Albani, Giuseppe Ferrera, Massimo Pirriatore, Danilo Rizzo Sciacca e Giuseppe Villeggiante.
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