C'è il serio rischio che i cittadini dei Nebrodi rimangano “a piedi”, privati dei mezzi di collegamento via strada verso la città metropolitana di Messina, e di conseguenza di tutti i servizi che essa offre, a partire da quelli sanitari ma anche universitari o lavorativi per chi svolge attività da pendolare. La questione, che si trascina ormai da tempo, riguarda i tagli sempre più consistenti al trasporto pubblico su gomma, che negli ultimi anni ha visto vertiginosi tagli dei corrispettivi contrattuali regionali su base chilometrica alle ditte che per il 2019 hanno raggiunto il 22% mentre per il 2020 arriveranno a - 27%. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina