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Sbarco della Aita Mari a Messina, applicato il protocollo coronavirus

Arrivata al porto di Messina la nave spagnola Aita Mari con 158 migranti a bordo soccorsi nel Mediterraneo centrale in più operazioni di salvataggio. Due giorni fa l’assegnazione del porto della città dello stretto da parte del Viminale.

«158 esseri umani, nostri fratelli e sorelle - commenta la Ong - possono finalmente trovare una terra di pace dopo tanta sofferenza». Manifestazioni di sollievo e gioia a bordo. I primi a scendere dalla nave della ong spagnola Salvamento maritimo humanitario, ormeggiata al molo Norimberga, sono stati bimbi, donne e nuclei familiari.

A seguire tutti gli altri. Sono destinati al centro di prima accoglienza dell’ex caserma di Bisconte. Domenica era stato soccorso un gruppo di una novantina di migranti, tra cui 16 donne di cui 3 incinte, e 24 minori, compresi 12 bambini.

Successivamente altre 60 persone. Sul posto le forze dell’ordine; allestite le strutture di assistenza della Protezione civile e della Croce rossa. Il protocollo Coronavirus disposto dopo l’espandersi dell’infezione scoppiata in Cina è stato applicato a Messina durante lo sbarco.

Aumentate le protezioni del personale che ha operato sul posto e sono state controllate due volte le temperature a tutte le persone presenti sull'imbarcazione. Per nessuno è stato disposto il ricovero in reparti di malattie infettive.

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