«Il Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Sezione staccata di Catania, definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo dichiara inammissibile». Si conclude così la sentenza, ed è terminato così il giudizio davanti al Tar in merito al rilascio della concessione demaniale probabilmente più significativa tra quelle “contese” lungo i 60 chilometri di costa dello Stretto: in gioco l'utilizzo della meravigliosa area-terrazza panoramica ex Cantiere Seaflight di Capo Peloro. Una superficie di 15.000 metri quadri, nel cuore del litorale della Punta di Sicilia, che nella coscienza dei messinesi è diventata il simbolo per eccellenza dello spreco anzi della distruzione della bellezza del territorio costiero e marino. La sentenza spiana la strada alla concessione per il progetto di polo culturale della società Amir facente capo all'imprenditore e gemmologo, Armando Arcovito. In merito alla questione l'assessore Dafne Musolino precisa: “Il Comune di Messina ha manifestato ormai in modo chiaro ed inequivocabile il proprio interesse per l’area in questione, sia attraverso una serie di atti indirizzati alla Struttura Territoriale Ambientale di Messina (Demanio marittimo) sia con l’emissione di provvedimenti ordinatori assunti quale misura di salvaguardia per la pubblica incolumità stante l’evidente degrado strutturale del manufatto e la totale inerzia dell’Ente che avrebbe dovuto vigilare sullo stesso. Come è ormai noto, già dallo scorso mese di agosto, il Comune di Messina ha emesso l’Ordinanza Sindacale n. 217/2019 con la quale ha ordinato alla Struttura Territoriale Ambientale di interdire l’accesso all’area, demolire le parti pericolanti e bonificare la zona dai rifiuti ivi abbandonati. La superiore ordinanza non è stata impugnata dal Demanio che ha mantenuto la propria inerzia senza adottare nessuna misura cautelativa, tanto che il Comune, con successiva Ordinanza Sindacale n. 247 del 6 novembre 2019, sostituendosi alla amministrazione regionale, ha ordinato l’interdizione all’accesso all’area ed ha avviato l’iter per la demolizione del fabbricato. La S.T.A. di Messina, nel tentativo di recuperare il tempo perso, ha emesso qualche giorno dopo una propria ordinanza con la quale a sua volta ha interdetto l’accesso all’area denominata Seaflight, di fatto condividendo l’operato del Comune di Messina, che a sua volta ha continuato a manifestare interesse all’area in questione, chiedendo la concessione dell’area previa revoca di ogni precedente provvedimento emesso dalla Amministrazione regionale. L’ultima nota con la quale il Comune ha ribadito il proprio convincimento e invitato formalmente la Struttura Territoriale Ambientale a rilasciare la concessione dell’area in favore del Comune di Messina è datata 16 dicembre 2019 (prot. 397637). Alla stessa, stante il perdurante silenzio della Struttura periferica messinese, ha fatto seguito lo stesso Assessorato Regionale che con nota del 15 gennaio 2020 a firma del Dirigente d’Area 1, dott.ssa Francesca Grosso, nel prendere atto della corposa corrispondenza attivata dal Comune di Messina e delle richieste avanzate, ha invitato la Struttura Territoriale di Messina a convocare il Comune di Messina ad un tavolo tecnico per addivenire ad una soluzione condivisa con l’amministrazione comunale. Nonostante il chiaro invito dell’Amministrazione Regionale, a tutt’oggi la STA di Messina non ha indetto alcun incontro, contribuendo ad alimentare una situazione di potenziale conflitto tra un aspirante concessionario che aveva chiesto l’area per finalità private ed un ente pubblico che la rivendica per finalità di pubblico interesse che, in quanto tali, prevalgono e meritano di essere vagliate con serietà e tempestività. In ultimo non può non osservarsi che la pianificazione territoriale e commerciale di un’area quale è quella di Capo Peloro non può prescindere dalla constatazione dell’assenza di aree dedicate a servizi essenziali senza i quali qualsiasi nuova attività costituirà ulteriore causa di congestione e di paralisi dell’intero villaggio ad assoluto ed esclusivo discapito dei residenti. Per quanto sopra il Comune conferma il proprio interesse per l’area in questione e, stante la perdurante e preoccupante inerzia della Struttura territoriale ambientale di Messina, anticipa che verrà formulata richiesta di convocazione direttamente presso l’Assessorato Regionale ove si esibiranno anche tutti i provvedimenti necessari a determinare la revoca del procedimento concessorio in atto”.