Una condanna a tre anni di reclusione per il duplice omicidio stradale di Motta Camastra, costato la vita ai fratelli Luciano e Francesco Siracusa, di 28 e 17 anni. L'ha inflitta il gup Simona Finocchiaro a Giovanni Antonio Randazzo, ventiduenne originario di Bronte ma residente a Roccella Valdemone, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato. All’imputato, difeso dagli avvocati Salvatore Silvestro e Giovanna Caffarella, non riconosciuta l’aggravante della guida in stato di alterazione psicofisica e disposta la revoca della patente. Dovrà però risarcire il danno in favore delle parti civili. All’attenzione del giudice Finocchiaro la tragedia verificatasi il 26 agosto del 2018. Randazzo era alla guida di una Peugeot 307, «in stato di alterazione psico-fisica conseguente all’uso di cannabinoidi». Procedeva in orario notturno, intorno alle 3, lungo la strada statale 185 di Sella Mandrazzi, nel territorio del Comune di Motta Camastra, in direzione Francavilla di Sicilia, «ad una velocità stimata in 102,10 Km/h, superiore al doppio del limite consentito». All’altezza della frazione San Cataldo, avrebbe invaso la corsia opposta, mentre sopraggiungeva una Alfa Romeo 147, a bordo della quale viaggiavano Luciano e Francesco Siracusa, insieme ad altri due amici, rimasti gravemente feriti. Francesco Siracusa è morto sul colpo, il fratello maggiore Luciano, al volante dell’Alfa Romeo, è invece deceduto poco dopo il sinistro, al momento del suo arrivo all’ospedale San Vincenzo di Taormina. Le indagini e la ricostruzione dei fatti sono state affidate ai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Marco Accolla.