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Incidenti a Messina, il sindacato della polizia locale chiede più fondi e una nuova normativa

Prefettura Messina

Il Sindacato dei lavoratori della Polizia Locale lancia un appello alle Istituzioni messinesi chiedendo più fondi per contrastare il drammatico aumento degli incidenti mortali: "Abbiamo appreso dalla Stampa della Conferenza permanente sulla Sicurezza Stradale tenutasi in Prefettura il 24 gennaio tra Forze dell'Ordine ed Istituzioni e della relativa volontà di costituire 'l'Osservatorio sull'incidentalità stradale'. La superiore iniziativa, crediamo, faccia seguito anche alla sottoscrizione del protocollo d'intesa, recentemente siglato tra il Ministro degli Interni La Morgese ed il presidente dell'ANCI De Caro che trasferisce, a cominciare dalle città capoluogo con popolazione superiore a 100.000 abitanti, in una prima fase e successivamente a tutti gli Enti Territoriali, la funzione preminente di viabilità e specificatamente di infortunistica stradale, nell'arco delle 24 ore, alle Polizie Locali".

"Nulla da eccepire e va dato merito a S.E. il Prefetto per la sensibilità dimostrata nei confronti di una tematica che assume sempre più connotazioni gravi  che richiedono, cosi come posto in essere in quella sede, molteplici forme di intervento, strutturali e sociali che attengono alle mutate ed attuali esigenze di mobilità - dichiara il Silpol - da un adeguamento ed ammodernamento delle strutture viarie alle misure di prevenzione e sicurezza, alla esigenza di informare e formare l'utenza rispetto all'uso di sostanze che alterano, in particolari circostanze, le normali condizioni psicofisiche per l'utilizzo dei veicoli.

"C'è tuttavia una fattispecie dell’incontro sulla quale, crediamo, sia necessaria un'opportuna valutazione e l'adozione di altrettante misure d'intervento - spiega il sindacato - La Città di Messina e del resto anche le altre realtà territoriali provinciali, patiscono ormai da decenni una crisi strutturale che investe i Corpi e Servizi di Polizia Locale, sempre più gravati da incombenze varie e sempre più ridotti negli organici che rendono difficoltoso lo stesso mantenimento di una funzionalità ordinaria che per molti enti si sostanzia in una minima presenza diurna. Non si comprende pertanto, con quali operatori e con quali fondi si possa procedere da parte degli Enti e dare seguito alle direttive nazionali ed al giustificato grido d'allarme lanciato da S.E. in merito alla sopracitata questione.

"È evidente, così come richiamato dalla stessa normativa che i provvedimenti repressivi scattano al venir meno di quell'attività di prevenzione, possibile quando le risorse umane e strumentali consentono di poter affrontare le evenienze sotto il profilo di un'organizzazione ordinaria. Ciò rappresenta pertanto un grande vulnus nel sistema prospettato la cui sostenibilità non può che attuarsi attraverso un uso non corretto del personale, specificatamente della Polizia Locale, come nei fatti già accade, vista la incessante richiesta di servizi, che rappresenta una condizione di rischio per detta categoria di lavoratori, peraltro non equiparata alle tutele retributive, assistenziali e previdenziali delle altre forze di Polizia".

"La superiore disamina - conclude la nota - non vuole essere assolutamente critica nei confronti dell'iniziativa ma ha la necessità di fare emergere una problematicità sostanziale e diffusa su un tema così delicato per il quale chiediamo si possa fattivamente avere un’interlocuzione con S.E".

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