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Pilone di Messina scalato a mani nude, il climber polacco denunciato da Comune e Demanio

Non la passerà liscia l’arrampicatore del Pilone. Il Comune di Messina e la Struttura territoriale ambiente della Regione, presenteranno nelle prossime 24 ore una denuncia contro chi ha messo in scena la scalata a mani nude del traliccio che fu dell’Enel realizzando un video mozzafiato che sta spopolando in rete.

Palazzo Zanca e il Demanio hanno scoperto dalla stampa di questa incredibile arrampicata avvenuta alle prime luci del mattino, e con una preparazione minuziosa del prodotto video da realizzare. Il climber arrivato appositamente dalla Polonia, ha scalato i 233 metri del Pilone senza l’aiuto di corde e senza la ben che minima misura di sicurezza. Tutto a mani nude e con la sfida finale di una verticale sulla sommità del traliccio seguita da un volo con atterraggio grazie ad un paracadute.

«Insieme con la Struttura territoriale ambiente di Messina – spiega l’assessore Dafne Musolino – abbiamo deciso di effettuare una denuncia congiunta nei confronti di chi ha effettuato questa scalata, pericolosissima. Sono entrati in una zona interdetta all’ingresso, con un serie lunghissima di divieti d’accesso, rendendosi protagonisti di un’azione folle e rischiosissima per la loro vita. Tutta l’area è chiusa da alte barriere in legno. Per arrivare alla base del Pilone occorre arrampicarsi per almeno 5 metri, su una piattaforma in cemento, perché la porta d’ingresso alla scala interna è chiusa. Daremo mandato al nucleo di polizia giudiziaria di avviare le indagini partendo dall’identificazione di chi ha effettuato queste violazioni».

La scalata al Pilone è stata ripresa grazie a droni e telecamere speciali. L’arrampicatore non era solo, il cameraman lo ha seguito fino in cima. I due farebbero parte di un collettivo che si fa chiamare “Bnt psyco vlog 202” e che dopo aver postato sui social la loro impresa chiede sostegno economico a sponsor per la loro prossima impresa.

In Sicilia aveva già messo a segno la scalata alla sommità dell’Etna anche in quel caso realizzando immagini bellissime e catturando panorami unici. «Non è in questo modo così pericoloso che si promuove il territorio – taglia corto l’assessore Dafne Musolino – ci sono ben altri metodi. La loro è stata solo assoluta imprudenza. In rete ci sono tante notizie di questi arrampicatori che fanno una brutta fine ma purtroppo continuano a fare di queste imprese. Il pericolo di emulazioni è altissimo».

Nella prossima settimana, intanto, a si risolverà la vicenda legata al rapporto fra Comune e Demanio su questo simbolo cittadino e dello Stretto. Il Pilone venne ceduto dall’Enel al Demanio regionale quando ne fu dismessa la sua funzione originaria nel 1992. A sua volta il Demanio lo diede in concessione al Comune che però da qualche anno non paga gli oneri (4000 euro, ma soprattutto le assicurazioni e le fidejussioni da 100.000 euro annui). «Abbiamo chiesto un conteggio sugli arretrati per saldarli e per non perdere la concessione – spiega la Musolino – ad inizio della prossima settimana avremo il conteggio esatto e pagheremo. A quel punto si potrà procedere alla messa in sicurezza e alla valorizzazione».

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