I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, in collaborazione con i colleghi del nucleo di Messina, hanno eseguito stamane un decreto di sequestro siglato dal gip Salvatore Mastroeni, su richiesta della procura di Messina retta da Maurizio De Lucia.
Con il provvedimento è stato disposto, nei confronti della società di navigazione “Caronte & Tourist Isole Minori spa” e dell’imprenditore 56enne Sergio La Cava, come amministratore della N.G.I. spa - incorporata nel 2017 dalla “Caronte & Tourist Isole Minori spa” -, il sequestro preventivo per equivalente di tre navi-traghetto (“Pace”, “Caronte” e “Ulisse”), che sono attualmente impiegate nei collegamenti La Maddalena/Palau, Trapani/Isole Egadi e Palermo/Ustica, nonché di somme di denaro, beni e quote societarie fino alla concorrenza di oltre 3,5 milioni di euro.
L'inchiesta è gestita da sostituti procuratori Antonio Carchietti e Roberto Conte.
Nell’ambito della stessa inchiesta risultano indagati anche Luigi Genghi, 55 anni, consigliere e amministratore della N.G.I. spa, Edoardo Bonanno, 47 anni, ad di “Caronte & Tourist Isole Minori spa”, e il noto imprenditore messinese 55enne Vincenzo Franza, nella qualità di presidente della “Caronte & Tourist Isole Minori spa”. I reati ipotizzati dai magistrati messinesi sono quelli di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Siciliana. Nel procedimento è coinvolta come persona giuridica anche la società di navigazione “Caronte & Tourist Isole Minori spa”, che è stata segnalata per la responsabilità amministrativa ai sensi del d.lgs. n. 231/2001.
La vicenda ha avuto inizio nel 2015, quando la N.G.I. spa si era aggiudicata il lotto II (Trapani-Isole Egadi) del bando di gara dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, per il servizio di collegamento marittimo, per cinque anni, tra la Sicilia e le sue isole minori. Il valore del lotto II era di circa 15.9 milioni di euro, con aggiudicazione, tramite un notevole ribasso, a 5.3 milioni di euro. Per partecipare e aggiudicarsi la gara ciascuno dei concorrenti aveva individuato una nave-traghetto (la N.G.I. spa aveva designato la “Pace”), da dedicare esclusivamente alla tratta oggetto del singolo lotto, che però doveva essere dotata di particolari caratteristiche strutturali, per consentire la navigazione in piena sicurezza anche alle persone a mobilità ridotta, come anziani, disabili, individui con disturbi sensoriali o che impiegano sedie a rotelle, gestanti e chi ha al seguito bambini.
Gli approfondimenti investigativi svolti dai finanzieri di Palermo hanno consentito di accertare che la nave traghetto “Pace” "presenta gravi carenze tecniche e strutturali" e quindi a bordo non è "assolutamente possibile trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta".
Queste difformità, rispetto sia alla normativa vigente che al bando di gara regionale, accertate anche dagli organi tecnici nel corso delle verifiche ispettive, non sono mai state sanate e non avrebbero consentito la partecipazione né, soprattutto, l’aggiudicazione della gara alla N.G.I. spa (nel febbraio del 2017 incorporata nella “Caronte & Tourist Isole Minori spa”).
Le indagini hanno consentito di accertare anche altri elementi che hanno portato alla richiesta di sequestro da parte della procura di Messina. Per esempio il ricorso a sostituzioni irregolari del traghetto designato per la tratta Trapani/Isole Egadi, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante, ma, soprattutto, avvenute con altri traghetti, le navi “Caronte” e “Ulisse”, che erano ugualmente carenti dei requisiti previsti per il trasporto delle persone con mobilità ridotta. Secondo quanto emerge dalle indagini dei finanzieri tutte e tre le navi erano inidonee col "conseguente concreto rischio (in caso di naufragio, incendio, ecc.) per l’incolumità delle persone con mobilità ridotta".
L’ammontare dei contributi regionali che sono stati indebitamente percepiti nell’arco di tempo tra il 2016 e il 2019, è stato quantificato dai finanzieri di Palermo ed ammonta ad oltre 3,5 milioni di euro. Somma che “per equivalente” è al centro del sequestro deciso dal gip nei confronti della società di navigazione e di alcuni degli indagati.
"Con riferimento alle allarmistiche notizie di “blocco della Sicilia” a seguito del sequestro di navi di una delle società del Gruppo, Caronte & Tourist precisa che il traghettamento da e verso la Sicilia e le sue isole minori continua a essere regolarmente effettuato", è quanto si legge in un comunicato del Gruppo Caronte & Tourist. "Il provvedimento dell’autorità giudiziaria, relativo a questioni interpretative delle attuali normative in materia di trasporto di persone a mobilità ridotta, non inficia la continuità della continuità nell’esercizio dei collegamenti marittimi in parola che quindi procedono nei termini ordinariamente previsti. Il Gruppo Caronte & Tourist ribadisce dunque la propria fiducia nell’operato della magistratura - conclude la nota - e la certezza di poter dimostrare l’assoluta limpidezza dei comportamenti aziendali e dei manager destinatari di informazione di garanzia".
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