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Peculato, in appello 4 anni all'ex primario di Ortopedia di Sant'Agata Militello e Patti

Sabatino Carianni

Resta in piedi solo un’accusa, che da truffa viene “riqualificata” in peculato. E la condanna è di 4 anni per l’ex primario del reparto di Ortopedia degli ospedali di Sant’Agata Militello e Patti, il professor Sabatino Carianni, nell’ambito del processo d’appello sulle forniture ospedaliere.

Una vicenda che risale al 2011, il cui processo in primo grado si celebrò a Patti, e coinvolgeva altre sette persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’illecita aggiudicazione di forniture sanitarie di materiale ortopedico, corruzione, falso, peculato e truffa.

La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dalla prima sezione penale della Corte d’appello di Messina presieduta dal giudice Alfredo Sicuro. Il professor Carianni è stato però assolto dal reato associativo, mentre secondo i giudici d’appello deve rispondere di peculato per le visite professionali che effettuava, non versando una parte del corrispettivo all’Asp, ente che il noto medico dovrà anche risarcire in sede civile.

Tra assoluzioni del primo grado confermate e prescrizioni, praticamente “escono” dal processo tutti gli altri imputati. Ovvero Stefano Privitera e Fabio Moschetti, titolari delle imprese catanesi che fornivano il materiale sanitario, Giuseppe e Antonella Librizzi, padre e figlia, il primo factotum del primario ma formalmente assunto da una delle due aziende etnee, Ignazio Maiorca, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, la sorella Giuseppina Carianni e Giuseppe Napoli.

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