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Traffico illegale di anabolizzanti a Messina, il pm chiede 17 condanne

Diciassette condanne da 3 anni e mezzo a 7 anni e mezzo di reclusione, complessivamente circa 76 anni di carcere. Ecco il giorno dell'accusa al processo scaturito dall'operazione "Bratislava", con cui nel 2016 la Mobile di Messina smantelló un vasto giro illegale di sostanze anabolizzanti tra la città e la provincia.

È stato il pm Giuseppe Costa questa mattina a pronunciare una lunga e dettagliata requisitoria per i 17 imputati, tra personal trainer, atleti di body building e procacciatori. Tutti ritenuti responsabili a vario titolo di aver prescritto, commercializzato e ricettato farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, in assenza di controlli e prescrizioni mediche.

Nel corso delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Messina e coordinate dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, emerse che in alcune palestre di Messina e Villafranca Tirrena, agli atleti venivano prescritti piani di allenamento e diete che venivano poi integrati con sostanze dopanti. Nella circostanza furono sequestrate due palestre nelle quali le sostanze dopanti venivano abitualmente prescritte e commercializzate.

Nel 2016 finirono ai domiciliari Girolamo Grasso, messinese, titolare della palestra Girolamo’s Gym di Messina; Domenico Battaglia, di Rometta, titolare della palestra Body elegance center di VillafrancRoa Tirrena; Mario Amato, di Rometta, personal trainer; Rosario Mesiti, personal trainer messinese; Michele De Fanis, di Palermo e Simone Pellegrino, residente a Pontecagnano Faiano.

Altri quattro indagati furono sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si trattó dei messinesi Antonino Settimo, Wender Viola, Patrizia Mirabile, e Giovanni Radessich, quest’ultimo di Villafranca Tirrena. Sono coinvolti oggi nel processo anche Pietro Anastasi, Emanuele Battaglia, Giuseppe Calapai, Antonino Cardile, Dario Messina, Giuseppe Pellegrino, Aurelio Spoto e Francesco Torre.

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