La polizia ha arrestato Giulio Maurizio Arena, catanese di 43 anni che, al momento dell’arresto, si trovava ai domiciliari per uno dei due procedimenti divenuti definitivi, per il quale era appellante. Arena dovrà espiare la pena di 9 anni, 8 mesi e 6 giorni di carcere. Le condanne riguardano due rapine commesse a istituti di credito a Floridia (Sr) e Capo d’Orlando, oltre che reati di ricettazione e in materia di armi.
Più volte arrestato dalla polizia, Arena vanta una lunga lista di reati contro il patrimonio e in materia di droga. La rapina a Capo d’Orlando era avvenuta nel primo pomeriggio del 4 gennaio 2016 presso la filiale della Banca Carige in via Amendola, da due uomini con i volti travisati da calzamaglie e parrucche e che, sotto la minaccia di un taglierino, si erano fatti consegnare dal cassiere circa quindicimila euro. Quindi i due erano fuggiti ma potendo percorrere pochi metri. Infatti, lanciato l’allarme, dal vicino commissariato di polizia arrivarono gli agenti che bloccarono i due uomini, uno direttamente e l’altro, dopo un breve inseguimento a piedi, grazie all’aiuto di alcuni passanti uno dei quali era riuscito a sgambettare il rapinatore.
Portati in commissariato e sottoposti a perquisizione, furono rinvenuti il bottino della rapina ed il taglierino e vennero arrestati Giulio Maurizio Arena ed un altro catanese, Venerando Sessa. Si scoprì che, prima della Carige, i due rapinatori etnei avevano puntato le loro attenzioni sulla soprastante Banca Sviluppo per la Cooperazione di Credito, sita in via Messina ma la rapina andò a vuoto grazie alla reazione del cassiere, che aveva chiuso la porta della banca, bloccando i malviventi all’interno.
Ciò determinò la reazione di uno dei due rapinatori, che afferrò una penna dal bancone intimando al cassiere di aprire immediatamente il bussolotto, così da guadagnarsi la fuga
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia