"Non siete figli di contadini", la rabbia dei ragazzi contro la frase della preside del Seguenza di Messina
È stato il caso del liceo Seguenza di Messina a tenere banco per gran parte durante la nuova puntata di Scirocco, il talk show del venerdì sera su Rtp condotto da Emilio Pintaldi, con i collegamenti esterni di Tiziana Caruso e in studio Marcella Ruggeri. Nè poteva essere altrimenti. La dirigente scolastica Lilia Leonardi ha gentilmente rifiutato l’invito e, in sua vece, si è presentato il decano dei docenti del liceo, Rosario Paone. «Non sono l’avvocato difensore della preside – ha chiarito subito –, ma io ho trascorso quasi tutta la mia vita al Seguenza, fin dagli anni Settanta, quando ero studente, poi docente, ora sono il più anziano degli insegnanti. E questo non è mai stato un liceo classista, anzi è stato, è e sarà sempre un istituto aperto alle istanze dei giovani, qualunque sia la loro estrazione. La dirigente scolastica si è scusata per le sue affermazioni, ritengo che adesso il caso debba considerarsi chiuso». In realtà, la polemica è continuata anche durante la trasmissione. Gli studenti del liceo, in collegamento dalla Galleria Vittorio Emanuele, hanno contestato alcune affermazioni del professor Paone e molte delle scelte compiute negli ultimi tempi della dirigente. Ed è stata fortemente critica anche la presidente dell’Istituto Antonello: «Tardive le scuse della collega», ha detto Laura Tringali. A questo punto il docente del Seguenza ha alzato la voce: «Sembra che tutti i problemi della scuola italiana siano provocati dalle dichiarazioni della dirigente Leonardi. Io piuttosto lancio un allarme: quanto accaduto al Seguenza può accadere dovunque. Estrapolare frasi, anche sbagliate, da un contesto può essere molto pericoloso in un’epoca in cui tutto va sui social. Proprio stamattina ne ho parlato con i miei alunni: se io dico loro “se non studiate, vi ammazzo”, è evidente che è un’espressione scherzosa, ma se viene tolta dal contesto e se un video la fa girare in tutto il mondo, ecco che diventa una minaccia agli studenti. Stiamo molto attenti, è una china pericolosa». E sempre Paone, ma questa volta rigorosamente a titolo personale, ha collegato tutta la vicenda alla solita questioni delle occupazioni sotto Natale, come se qualche allievo si fosse voluto vendicare della preside che aveva minacciato sanzioni in caso di occupazione.