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Tassa sui rifiuti, a Messina caccia a 30mila "fantasmi" della Tari

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca

Trentamila richieste d'autodenuncia arriveranno a cavallo di Natale. Sono quelle che il Comune di Messina ha inviato alle cosiddette utenze fantasma della città.

Sono i messinesi che non pagano la Tari e che non sono nemmeno noti all'ufficio tributi. 30.000 persone che non ricevono le bollette e che vivono nell'oscurità contributiva e che però gettano la spazzatura come tutti gli altri e pretendono che la città sia pulita.

L'ufficio tributi conosce nomi e indirizzi di questi fantasmi e invierà da lunedì prossimo dei moduli di autodenuncia con i quali questi cittadini potranno mettersi in regola. Avranno 30 giorni di tempo per presentare questa certificazione e poi riceveranno l'accertamento per la Tari non pagata negli ultimi sei anni.

Se non risponderanno avranno una sanzione di dai 100 ai 500 euro per la mancata comunicazione e poi verrà loro imputata una cifra forfettaria equivalente a una casa da 92 metri quadri con tre componenti il nucleo familiare, quindi quasi 400 euro per anno. I fantasmi della Tari sottraggono oltre 14 milioni di euro l'anno al Comune.

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