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"Diffamò Genovese junior", chiesta condanna da 3mila euro per Di Battista

Alessandro Di Battista

Il gip di Messina Valeria Curatolo ha deciso l’imputazione coatta per l’esponente del M5s Alessandro Di  Battista, dopo la querela del deputato regionale di “Ora Sicilia” Luigi Genovese, che ha accusato il politico del M5s di aver organizzato contro di lui «una vera e propria campagna diffamatoria».

La procura messinese, che in prima battuta aveva richiesto l’archiviazione sostenendo la tesi della libertà di critica, ha già richiesto a carico di Di Battista un decreto penale di condanna per l’importo di 3000 euro.

Tra l’altro, si legge nell’ordinanza del gip, Di Battista nella tornata elettorale del 2017 durante alcune trasmissioni tv e su Facebook avrebbe accusato Genovese di aver ottenuto dei voti ricattando alcuni  elettori, dicendo che se non avessero votato per lui avrebbero  perso il posto di lavoro.

«Ero certo - ha commentato Genovese -  che sussistessero elementi sostanziali per considerare altamente  diffamatorie quelle dichiarazioni nei miei confronti. Il rinvio  a giudizio di Di Battista può innescare un processo che va al di  là della vicenda in sé, perché può restituire valore e dignità  alle parole anche in quel far west dialettico in cui oggi è  stato trasformato il dibattito politico».

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