La premessa è d'obbligo e rende al meglio l'idea della vergogna: quanto segue riguarda un museo inaugurato due anni fa, dopo oltre un trentennio di attesa. Un museo del quale già l'estate scorsa era stato segnalato il malfunzionamento dell'impianto di condizionamento, tanto chela sala di Caravaggio era diventata una vera e propria fornace, caldo e umidità tali che da indurre alla vera e propria fuga i visitatori. Un museo nel quale adesso si scopre, anzi, in realtà si “riscopre” che... piove sul bagnato. Letteralmente.
Infiltrazioni d'acqua, dopo le piogge delle ultime settimane, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, hanno allagato i pavimenti del primo piano - quello in cui sono esposte le opere del Settecento e dell'Ottocento - del Museo regionale di Messina. Il MuMe il cui taglio del nastro risale al giugno del 2017. Non solo.
Le violente sciroccate hanno scardinato gli infissi delle grandi vetrate “triangolari” a copertura del museo. Non si sono staccate, ma sono ovviamente in condizioni precarie. Inaccettabili per una struttura, teoricamente, “neonata”.
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