Ha attraccato alle 14.15 al molo Norimberga la nave Ocean Viking, a cui il Viminale aveva assegnato come porto sicuro quello di Messina. La decisione era arrivata dopo che Italia, Germania, Francia e Malta avevano chiesto congiuntamente alla Commissione europea l’attivazione della procedura di ricollocamento dei migranti.
A bordo, secondo quanto riferito dalla Questura, ci sarebbero 213 stranieri, tra cui donne a bambini. Lo sbarco deve ancora iniziare, in attesa del completamento delle procedure amministrative e tecniche. L’imbarcazione delle Ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere ha soccorso i migranti nel Canale di Sicilia, dopo che il natante di fortuna con cui avevamo affrontato la traversata dalle coste africane era affondato.
«Quasi tutti hanno raccontato di aver subito torture in Libia in vari centri di detenzione ufficiali e non ufficiali, ci hanno raccontato di torture di diverso tipo, dicono tutti che la Libia è un inferno». A dirlo Avra Fialas responsabile comunicazione Sos Mediterranee nel corso dello sbarco.
La maggior parte dei migranti è proveniente da Costa d’Avorio, Sudan, Nigeria, Eritrea, Camerun. «Nel primo barcone che abbiamo trovato- aggiunge- i migranti erano abbastanza stabili, il secondo uguale, il terzo erano invece da due giorni in mare per noi è stata una operazione di ricerca di più di 24 ore è stato difficile individuarli. Questa settimana ci sono state una serie di partenze perchè c'è stato buon tempo».
Tra i minori migranti sbarcati a Messina anche 8 bambini in tenera età. A sbarcare anche tre donne in stato di gravidanza subito assistite da personale dell’Asp che insieme a polizia, carabinieri e guardia di finanza si occupano dello sbarco.
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