«Siamo un gruppo di donne messinesi disgustate dall’esposizione di preservativi, peni di gomma, reggiseni, lubrificanti e denaro che il sindaco De Luca ha deciso di offrire alla cittadinanza con scadenza pressoché settimanale. E si noti che non siamo disgustate dalla visione di quegli oggetti, che fanno parte di una sessualità priva di inibizione e vergogne che non è da criminalizzare e appartiene anche a tante tra noi. Ma dalla fantasia pruriginosa e bigotta del regista di questa visione: il sindaco Cateno De Luca». Comincia così la lettera firmata da oltre settanta donne messinesi. «Non si fatica a comprendere come la scelta di esporre quei “corpi del reato” corrisponda a una visione patriarcale, misogina e violenta della donna, delle trans e della sessualità. Vi è un filo che unisce la violenza materiale sul corpo femminile, incluso quello delle trans, compiuta da tanti aggressori e quella “simbolica” perpetrata dal sindaco. Alla base, infatti, vi è l’idea che l’unica sessualità ammissibile sia quella della donna angelicata, custode del focolare domestico, sessualmente addomesticata e dedita alla riproduzione e alla prole. E se i corpi e i volti di quelle che trasgrediscono non possono essere esposti, allora a essere esibiti devono essere gli strumenti della loro trasgressione: per l’appunto i lubrificanti, i preservativi, i giocattoli e, naturalmente, il denaro che è segno della superbia delle donne che hanno trasgredito e simbolo della loro cupidigia. Di fronte alla grettezza di questa visione vogliamo dire che, come donne, la lotta alla prostituzione intrapresa con modalità rozze e patriarcali da questo sindaco non ci fa sentire affatto più sicure. Anzi ci fa trepidare per quelle donne meno fortunate di noi che sono al centro di questa crociata maschilista e greve. E ci rende insicure perché ci mostra come un istinto e una cultura morbosi e patriarcali vengano legittimati dalla massima istituzione cittadina. E anche perché la salute pubblica e la nostra sessualità è minata da questa campagna che associa i profilattici – lo strumento più efficace contro le malattie sessualmente trasmesse e, probabilmente, uno dei più sicuri contro le gravidanze indesiderate – alla sporcizia morale. Se, così come afferma l’unica legge valida in materia, la “Merlin”, vi è da combattere lo sfruttamento della prostituzione – e non il lavoro sessuale in sé e per sé, che è frutto di “scelte” dettate dalle circostanze di vita di chi lo pratica – ben venga. Ma che il corpo delle donne e la loro sessualità, inclusa quella “commerciale”, non diventi il pretesto per una moralizzazione della società che non può essere intrapresa certamente da un sindaco benpensante, le cui rappresentazioni pubbliche si sforzano di apparire sistematicamente morbose e misogine. Che questo spettacolo indecoroso finisca subito!». A firmare Ida Fazio, Francesca De Domenico, Giulia Zuccotti, Vincenza La Rocca, Anna Schepis, Ketty Scarcella, Miriam Grasso, Palmira Mancuso, Ivana Parisi, Dionisia Vinti, Franca Ruello, Irene Falconieri, Giovanna Gioffrè, Alessia Caruso, Fernanda Inserra, Giulia Rella, Donatella Sutera. Annalisa Vezzosi, Lidia Manganaro, Laura Luparello, Valentina Raffa, Michela Bergometti, Clelia Marano, Veronica Bongiovanni, Stefania De Stefano, Fanny Marchese, Eliana Donato, Valentina Roberto, Rosetta Barrilà, Giada Galletta, Mariagrazia Cucinotta, Viviana Montalto, Aurora Arena, Martina Camano, Adriana Profeta, Carmela Lo Presti, Chiara Pistorino, Giuliana Sanò, Vittoria Cundrò, Emanuela Seguenza, Valentina Terrani, Elisabetta Lo Presti, Alessia Alessi, Marisa Collorà, Tania Poguish, Monia Alfieri, Cinzia Rodi, Gabriella Grillo, Antonella Arrigo, Venera Leto, Desiré Ricca, Ketty Bertuccelli, Anita Magno, Maria Gullotto, Francesca Fusco, Lucia Intruglio, Angela Rizzo, Arianna Caruso, Monika Nastasi, Elisa Morabito, Federica Bonomo, Barbara Lanza, Tindara Giliotta, Maria Vera Da Campo, Alessandra Lanza, Roberta Migneco, Barbara Cucinotta, Elina Anastasi, Sefora Adamovic, Lucia Vento, Lilli Jeni, Donatella Manganaro, Mariarosa Laganà, Veronica Famoso.