Si è concluso con dieci patteggiamenti l’ultimo troncone del procedimento penale nato dall’inchiesta “Questo non è calcio”, sui tafferugli alla Caronte in cui furono protagonisti, in due circostanze, i tifosi del Bari. Applicate le seguenti pene: 1 anno e 4 mesi a Paolo Marcello Amatulli, 10 mesi a Paolo Cerini, 10 mesi a Roberto De Lucia, 1 anno e 4 mesi a Mauro De Palo, 6 mesi a Luigi Damiani, 1 anno e mezzo ad Angelo Di Bari, 10 mesi a Luca Giaquinto, Nicola Marena, Michele Manzari e Fedele Prisciandaro. Pena sospesa nei confronti di De Lucia, De Palo, Di Bari, Giaquinto, Manzari e Prisciandaro. Sono stati difesi dall’avvocato Andrea Torre. Due le serate di guerriglia urbana alla Rada San Francesco, tra i mesi di ottobre e novembre del 2018. La prima quando, nel piazzale, un pullman con 40 ultrà del Bari, provenienti da Marsala, dove nel pomeriggio aveva giocato la squadra pugliese, si “incrociò” con uno sparuto gruppo di sostenitori del Messina, al rientro dalla trasferta di Torre del Greco. Alcuni baresi scesero dal pullman, incappucciati, armati di mazze e altri oggetti, e dopo gli insulti passarono allo scontro vero e proprio con i tifosi del Messina, aggrediti fisicamente mentre erano bloccati dai tornelli di uscita. Alcuni messinesi risposero con fumogeni e altri oggetti. Il 4 novembre altri disordini, ci fu la replica degli scontri. La tifoseria pugliese, giunta agli imbarcaderi, andò letteralmente a “caccia” di tifosi messinesi e cercò lo scontro perfino con gli automobilisti incolonnati per imbarcarsi sul traghetto. Seguì un violento lancio di oggetti, fumogeni, bombe carta, e tre poliziotti rimasero feriti. Le indagini sfociarono in 18 Daspo emessi dall’allora questore Mario Finocchiaro e in cinque arresti di tifosi dei “Galletti”.