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Comitato d'affari nella pubblica amministrazione a Messina, chiesti 6 anni e mezzo per Emilia Barrile

L'ex presidente del Consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile

Diciassette richieste di condanna dai 2 ai 7 anni di reclusione. È questa la conclusione della lunga requisitoria del sostituto della Dda di Messina Fabrizio Monaco al processo "Terzo livello" sulla rete di interessi smantellata ad agosto scorso da un’indagine della Dia.

Un vero e proprio comitato d’affari in grado di intervenire presso uffici comunali o aziende partecipate, affinché le istanze avanzate dagli imprenditori “amici” venissero portate a buon fine. Tutto questo per acquisire consenso anche in prospettiva elettorale.

Le richieste di condanna più alte il magistrato le ha formulate per il commercialista Marco Ardizzone, 7 anni, e per l'ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, 6 anni e mezzo di reclusione.

Associazione a delinquere, traffico di influenze illecite, accesso abusivo al sistema informatico ed altro sono le accuse contestate a vario titolo al "comitato d'affari".

Tra le altre richieste il pm Monaco ha sollecitato la condanna a un anno e 8 mesi per l'ex presidente della Amam Leonardo Termini, con la concessione delle attenuanti generiche, a 2 anni per l'ex dg della Atm Daniele De Almagro, a 3 anni per l'imprenditore Toni Fiorino, a 2 anni e 10 mesi per l'ex consigliere provinciale Francesco Clemente.

Nel processo sono coinvolti anche l'imprenditore milazzese Vincenzo Pergolizzi (6 anni la richiesta di condanna), e gli imprenditori Angelo e Giuseppe Pernicone (2 anni la richiesta), condannati la settimana scorsa a pene pesanti nell'ambito del processo "Matassa" su mafia e politica.

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