All’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Isgrò, 72 anni, indiziato del tentato omicidio ai danni di Alessandro Genovese.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto i cui esiti hanno consentito di documentare il tentato omicidio commesso la sera dell’11 settembre scorso nella città del Longano. In particolare, Alessandro Genovese è stato colpito alle spalle da due colpi di fucile a pallini mentre svolgeva delle attività all’altezza del recinto dove alleva i propri cani. Da lì, ferito, è riuscito a rifugiarsi in una vicina officina dove è stato soccorso e successivamente trasportato all’ospedale di Barcellona per le cure sanitarie.
Le investigazioni hanno consentito, già poche ore dopo il fatto, di raccogliere degli elementi indizianti a carico di Isgrò. Infatti i militari dell’Arma, nel pomeriggio del 12 settembre, hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell'uomo, nella quale hanno rinvenuto e sequestrato un fucile calibro 12 Benelli dello stesso calibro di quello utilizzato per colpire la vittima e diverse cartucce compatibili con quelle esplose la sera precedente.
Nel corso della sua deposizione l’uomo ha fornito la sua versione di quanto accaduto la sera dell’11 settembre scorso. In particolare l’uomo ha confessato di aver esploso tre colpi di fucile nei confronti del ferito e di aver utilizzato proprio il fucile da caccia già sequestrato dai Carabinieri, spiegando di aver avuto una discussione verbale con la vittima all’ingresso del proprio condominio poiché quest’ultimo gli contestava di essere stato autore di lamentele riguardo la presenza dei suoi cani all’interno di un recinto abusivo realizzato sui terreni prospicienti il condominio.
La discussione era degenerata e Genovese lo aveva aggredito fisicamente mentre Isgrò stava rientrando nella propria abitazione. Giunto in casa, quest'ultimo aveva dunque imbracciato il fucile da caccia regolarmente detenuto, si era affacciato da una finestra della sua abitazione ed aveva esploso tre colpi contro Genovese mentre questi era intento a svolgere alcune attività. Dopo l’azione di fuoco, l’uomo aveva riposto il fucile nel luogo di custodia dove è stato individuato e sequestrato dai militari il giorno successivo.
Le indagini, hanno disvelato “la concreta ed attuale pericolosità sociale dell’indagato evincibile dalle modalità delle condotte e dalle concrete circostanze dei fatti, nonché dalla personalità dello stesso, come ricavabile dalle indagini finora compiute. Il comportamento tenuto dall’indagato, caratterizzato da una specifica ed inusuale determinazione nelle consequenziale esplosione di tre colpi di arma da fuoco dalla sua abitazione in direzione della pubblica via, al fine di attingere un soggetto con cui poco prima aveva avuto una lite, tenuto anche conto della ubicazione di un fucile calibro 12 all’interno della camera da letto, sopra un armadio, quindi, nella sua immediata disponibilità, fanno ritenere che lo stesso possa proseguire nel perseguimento del suo obiettivo, completando il progetto criminoso iniziale”.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Messina – Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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