Suicidio in carcere a Barcellona, il garante dei detenuti: "Serve un nuovo modello organizzativo"
“Due drammatici eventi recenti, e cioè il suicidio per impiccagione di un giovane detenuto ventenne affetto da disturbi psichiatrici e l’aggressione al collo di un poliziotto penitenziario da parte di un altro detenuto con disturbi psichici, comprovano le persistenti e gravi difficoltà di gestione e funzionamento del reparto 8 che ospita la cosiddetta “articolazione per la tutela della salute mentale” del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto”. Lo sottolinea in una nota il Garante regionale dei diritti dei detenuti, Giovanni Fiandaca. “La difficoltà di prevenire eventi del genere – sottolinea Fiandaca - è accentuata dalla perdurante mancata adozione di un modello organizzativo adeguato del reparto in questione (una bozza di modello organizzativo attende ancora sui tavoli dell’Assessorato regionale della Salute) nonché dalla insufficienza di personale, non avendo ancora il Dipartimento di salute mentale di Messina preso effettivamente in carico l’articolazione suddetta”. Fiandaca sollecita, pertanto, tutte le autorità competenti a provvedere nel più breve tempo possibile “a disporre tutti i provvedimenti e le misure necessarie per assicurare un funzionamento dell’A.T.S.M. di Barcellona Pozzo di Gotto conforme a esigenze di efficacia operativa e preventiva”.