Rilievi aerei, effettuati dall’Ingv, con l’ausilio di droni, nell’area sommitale dello Stromboli, hanno permesso di verificare, dopo le due esplosioni parossistiche, l’attuale conformazione dell’area craterica.
Secondo i dati diffusi, attraverso le immagini effettuate dai droni, si riconoscono almeno sette bocche attive all’interno dell’area nord, otto quelle individuate nella centro-sud.
Intanto il vulcano - riporta la Gazzetta del Sud in edicola -mostra una attività ordinaria, persistente, di tipo stromboliano, da entrambe le aree crateriche, con una discontinua attività di spattering da entrambe le aree crateriche.
L’area più attiva è quella nord, dove si registrano una media di 30 eventi esplosivi l’ora, caratterizzati da emissione di materiale grossolano (lapilli e bombe). La bocca, che produce la maggior parte delle esplosioni è quella attiva nella parte meridionale dell’area nord. Nell’area centro sud, che ha una frequenza esplosiva media di 13 eventi l’ora, le esplosioni producono materiale fine, frammisto a grossolano che raggiunto altezze medio-alte (talvolta i prodotti hanno raggiunto i 200 metri di altezza).
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