Si chiude con 23 condanne e 8 dichiarazioni di prescrizione il processo d'appello ai 31 imputati per la maxi inchiesta sulle truffe assicurative, nome in codice “Tris”, che ha messo nero su bianco ben quaranta falsi incidenti stradali, organizzati da una vera e propria associazione a delinquere. Una banda a suo tempo sgominata grazie all'indagine portata avanti dalla Sezione Infortunistica della polizia municipale, col supporto di altri reparti, e i carabinieri della Compagnia Messina Sud. I primi atti investigativi risalgono al 2011.
La prescrizione totale dei reati - quindi “escono” dalla vicenda -, è stata dichiarata per Umberto Di Blasi, Francesco Bonanzinga, Ahmed Mouhoub, Giuseppa D'Angelo, Nicola Girasella, Carmela Alaimo, Antonino Celona e Giuseppe Gangemi.
Lievi riduzioni di pena, per la prescrizione solo di alcuni capi d'imputazione, hanno registrato: Gaetano Molino, pena finale 7 anni e 9 mesi di reclusione; Antonina Lui, 4 anni e 5 mesi; Carmelo Muscolino, 3 anni e 2 mesi; Adriano D'Angelo, 3 anni e 9 mesi; Mauro D'Angelo, 3 anni e 9 mesi; Maria Concetta Totaro, 2 anni e 10 mesi; Elisa Di Lauro, 2 anni e 11 mesi; Giovanni Muscolino, 2 anni e 7 mesi.
Condanna di primo grado confermata per Stefano Ingegnere, Antonio Pesco, Saghir Mouhoub, Said Mouhoub, Tindaro Nicola Basile, Giovanni Ferrara, Antonino Cucinotta, Sebastiano Visalli, Vittorio Contiguglia, Giacomo Lo Surdo, Lorenzo Donato, Angelo Scopelliti, Pasquale Di Stefano, Arcangelo Settimo e Salvatore Russo.
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