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Colpito da un pugno a Santa Teresa di Riva, l'aggressore dal carcere ai domiciliari

Una dozzina di giorni in carcere per meditare sulla violenza di Santa Teresa di Riva. Su quel pugno che ha tramortito il povero Gianluca Trimarchi e lo ha ridotto in fin di vita, anche se le sue condizioni hanno fatto miracolosamente registrare lievi miglioramenti.

Il trentenne Francesco Saporito lascia la casa circondariale di Gazzi. Lo ha stabilito il Tribunale del riesame, che ha accolto il ricorso del suo difensore, l'avvocato Salvatore Silvestro. Il collegio presieduto dal giudice Minutoli (a latere Monforte e Miraglia) ha concesso all'istruttore di arti marziali di Santo Stefano Medio i domiciliari.

Sul suo capo pende l'accusa di lesioni personali gravissime, con l'aggravante di aver agito per motivi abbietti e futili.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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