"Sento il dovere di restituire qualcosa ad altri, visto che mia moglie è una trapiantata": così un turista canadese in vacanza a Taormina, ha manifestato la propria condivisione per il consenso alla donazione degli organi espresso dalla moglie del fratello 60enne, deceduto al Policlinico di Messina. Tutto è iniziato con un malore accusato nella Perla dello Jonio, dove si trovava in vacanza insieme alla famiglia. Un gesto che assume ulteriore valenza nell’anno che segna il 25esimo anniversario della morte di Nicholas Green, il bimbo americano diventato un vero e proprio simbolo della cultura della donazione. «Oltre al fratello - dice Francesco Puliatti, coordinatore della Donazione e Trapianto d’Organi e Tessuti del Policlinico - tutti i familiari hanno manifestato la volontà di procedere al prelievo di organi, ricordando la generosità del congiunto e, appunto, come lui stesso fosse stato in qualche modo segnato dalla generosità di altri pazienti, che avevano donato una nuova speranza alla moglie». Si sono così attivate le procedure per il prelievo del fegato e dei due reni, a cura dell’equipe dell’Ismett di Palermo. Le cornee, invece, sono state prelevate dalla unità di Oftalmologia del Policlinico e inviate alla Banca degli occhi.