Due casi di donne vittime di violenza da parte di ex compagni o mariti violenti a Capo d'Orlando. Due casi che hanno portato, a poche ore di distanza l’una dall’altra, ad altrettante misure cautelari emesse dal gip presso il tribunale di Patti Ugo Molina, su richiesta del sostituto procuratore, Federica Urban. La prima storia di vessazioni e violenza matura nell’ambito familiare e vede la vittima e due figli costretti a subire angherie fisiche e psicologiche per anni; una condizione di asservimento e soggezione da cui i figli crescendo si affrancano convincendo la madre a chiedere aiuto alla forze di polizia. Una violenza crescente che sfocia in minacce concrete e aggressioni che spingono la donna a denunciare. Nel secondo caso la vittima decide di interrompere la relazione con un uomo che mostra un’ossessiva e crescente gelosia nei suoi confronti. L’uomo però non accetta la scelta della donna e comincia a perseguitarla con chiamate e messaggi al telefonino e appostamenti sotto casa. La situazione peggiora quando si verificano vere e proprie scenate sul posto di lavoro e precipita lo scorso giugno con l’aggressione della ex in strada: la insulta, la strattona, prova a sottrarle il cellulare contenente minacce di morte e nel farlo la spinge a terra causandole traumi ed escoriazioni su ginocchio e piede. Poi fugge via. La donna viene raggiunta da alcuni passanti, tra cui un agente di polizia libero dal servizio, che allerta i soccorsi. Le successive indagini dei poliziotti del commissariato di Capo d’Orlando coordinati dalla procura di Patti, hanno permesso di appurare responsabilità da parte dei due uomini violenti. Nei confronti di entrambi l’autorità giudiziaria ha emesso il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime nonché quello di comunicazione con le stesse.