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Capo d'Orlando, la Cassazione annulla la condanna per abuso d'ufficio dell'ex sindaco Sindoni

Annullata senza rinvio, perché il fatto non sussiste, la condanna a carico dell’ex sindaco di Capo d'Orlando, Enzo Sindoni, accusato di abuso d’ufficio a seguito di due ordinanze emesse nell’esercizio delle sue funzioni.

È stata la sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione che, accogliendo in toto il ricorso presentato dai difensori di Sindoni, avvocati Carmelo Occhiuto e Maria Americanelli, ha scritto la parola fine su una vicenda giudiziaria durata ben otto anni e che ruotava attorno ad una sanzione disposta a carico di un esercizio commerciale del centro paladino.

Era il mese di agosto 2011 quando, a seguito di un accesso ispettivo della Guardia di Finanza che rilevò alcune irregolarità nell’emissione degli scontrini fiscali, fu emesso un provvedimento temporaneo di chiusura della durata di quattro giorni per un panificio. Il sindaco Sindoni però, con propria ordinanza contingibile e urgente, sospese il provvedimento, con la motivazione che quel panificio era all’epoca l’unico del centro paladino che poteva assicurare prodotti per celiaci.

L’ordinanza del sindaco, motivata da ragioni di carattere sanitario in piena estate con il picco dell’afflusso dei turisti e dunque con enorme richiesta di prodotti per soggetti affetti da tale patologia, posticipava la sanzione comminata al titolare dell’esercizio commerciale ai primi giorni del mese di settembre. A seguito di ciò, le Fiamme Gialle si opposero ottenendo un secondo provvedimento di chiusura, questa volta emesso dal prefetto pochi giorni dopo, cui una seconda ordinanza del sindaco Sindoni derogò ancora una volta per le stesse ragioni di quella precedente.

Maggiori particolari nell'edizione cartacea di domani della "Gazzetta del Sud".

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