Messina

Martedì 26 Novembre 2024

Nomina di un giudice al Consiglio di Stato, Lotti in tribunale a Messina

L'ex sottosegretario Luca Lotti

L'ex sottosegretario del governo Renzi, Luca Lotti, si è regolarmente presentato alle 15 a Messina, dove è teste dell'accusa al primo processo sul "Caso Siracusa". Il parlamentare del Pd, indagato a Roma per il caso Consip, nell'ambito dell'inchiesta di Messina a suo tempo è stato sentito come persona informata sui fatti per la vicenda della nomina del giudice Mineo al Consiglio di Stato, e oggi dovrà confermare in aula quanto ha dichiarato all'epoca al procuratore di Messina Maurizio De Lucia: la segnalazione per Mineo gli arrivò da Denis Verdini, il parlamentare di Ala. Verdini è tra gli imputati del processo di Messina con l'ipotesi di reato di finanziamento illecito ai partiti. L'avvocato Piero Amara, il dominus del "sistema Siracusa" che è ormai divenuto "caso Italia" con le recenti vicende romane del Csm, ha infatti raccontato che diede a Verdini 300mila euro per caldeggiare la nomina di Mineo al Consiglio di Stato. È durata solo qualche minuto la deposizione di Lotti. I giudici con il consesso della procura e dei difensori hanno deciso di acquisire il verbale delle sue dichiarazioni rese ai magistrati di Messina nell'agosto del 2018. "Quello che dovevo dire su questo argomento l’ho scritto su due post molto chiari e non ho nient'altro da dire. Credo di aver chiarito, gli incontri non sono quelli che dite voi, però credo di avere chiarito". Lo ha detto l’esponente del Pd Luca Lotti, in merito all’inchiesta della procura di Perugia, sul caso Csm-Palamara. «Era prassi che le nomine governative del Consiglio di Stato avessero questa caratteristica politica, e il mio compito, nello svolgimento delle mie funzioni, era quello di raccogliere le segnalazioni dei partiti politici presenti allora in Parlamento di maggioranza e opposizione; poi il Consiglio dei ministri avrebbe vagliato il curriculum migliore». «Le nomine del Consiglio di Stato - prosegue Lotti - sono nomine governative, che spettano alla politica perchè le fa il Consiglio dei ministri come da Costituzione, io non appartenevo al Consiglio dei ministri, ma raccoglievo i curriculum di tutte le parti politiche presenti in Parlamento allora, che venivano vagliate da un ufficio e il Consiglio dei ministri faceva le nomine». Il Consiglio di Stato, aggiunge, «deve dare un parere sui nomi che vengono proposti dal Consiglio dei ministri. Il Consiglio di Stato ha dato parere negativo nei confronti del dottor Mineo, motivo per cui la nomina poi non andò a buon fine». Rispondendo a una domanda sulla mail di una terza persona che gli aveva inoltrato l’ex senatore di Ala, Lotti ha risposto che, quella persona «era l’onorevole Drago». Infine ha voluto precisare perchè non era presente alla precedente udienza: «Visto che alcuni giornalisti hanno scritto che il 28 maggio non mi ero presentato, ho chiesto in aula al presidente di depositare le mail con posta elettronica certificata dove io spiegavo che non potevo essere presente il 28 maggio perchè impegnato da altra parte».

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