Uno sta raccontando i fatti di mafia che conosce per averli vissuti in diretta negli ultimi vent'anni e passa comodamente seduto tra le gerarchie di vertice del clan di Giostra. L'altro sta ricostruendo per filo e per segno i traffici di droga in cui alcuni clan della zona sud di Messina sono stati invischiati fino al collo, forse ha vissuto in prima persona alcuni passaggi cruciali, forse li ha registrati da osservatore interessato soltanto al giro di denaro che si sviluppava e si reinvestiva. È tutto “coperto”. È tutto “top secret”. I loro nomi sono praticamente “blindati”. Ma a quanto pare sulla scena giudiziaria e criminale di Messina - come riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, sono arrivati due nuovi pentiti che stanno riempiendo pagine e pagine di verbali in due distinte località protette, dialogando con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia e con alcuni investigatori di primo piano in città. In questi giorni si sono registrate parecchie trasferte di magistrati e investigatori, che stanno raccogliendo una gran mole di informazioni sulle dinamiche criminali cittadine, e probabilmente stanno riscrivendo in parte alcuni fatti ormai datati, alla luce delle rivelazioni inedite dei due nuovi collaboratori di giustizia.