Verdetto completamente ribaltato in secondo grado: dalla pesante condanna a 10 anni e 10 mesi di reclusione in abbreviato a 10 mesi di pena, ritenuta la continuazione dei fatti oggetto di altra sentenza. Lo ha deciso la Corte d'appello presieduta dal giudice Maria Tindara Celi (a latere Carmelo Blatti e Bruno Sagone), chiamata a pronunciarsi sul procedimento penale a carico di Natale Cardile, messinese cinquantottenne di Bordonaro. L'imputato, assistito dall'avvocato Tancredi Traclò, rispondeva di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e il sostituto procuratore generale Salvatore Cutroneo aveva sollecitato la stessa pena inflitta dal gup il 9 aprile 2018. Ma il collegio ha accolto la tesi della difesa, fondata sulla derubricazione dei reati in materia di droga oggetto del processo come episodio di lieve entità (modesto quantitativo ceduto di volta in volta ed esiguità del prezzo concordato). I carabinieri della Compagnia Messina Sud hanno arrestato Cardile nel gennaio 2018, anche per il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Nel corso delle investigazioni è emerso che Cardile conducesse una lucrosa attività di spaccio di droga pesante, localizzata nel quartiere di Bordonaro. Da lui si rifornivano numerosi consumatori provenienti non solo dalla città ma anche da diverse località della provincia. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola.