Ieri sera il Consiglio ha approvato un provvedimento “storico”, almeno per Palazzo Zanca e per la città di Messina: l'istituzione di un Registro anagrafico per identificare i migranti richiedenti asilo e accoglienza umanitaria in riva allo Stretto.
Alessandro Russo, il consigliere di LiberaMe che ha proposto la delibera, esulta felice come nel giorno in cui è passato l'adesione al “Pride” del prossimo 8 giugno: «Sono battaglie di civiltà che questo Consiglio comunale sta portando avanti con grande coraggio. Il Registro è uno strumento che fa di Messina il primo esempio in Italia di questo genere, all'avanguardia nel riconoscimento e nella tutela dei diritti umani. E che permetterà di riconoscere i migranti sul territorio per non farli uscire dalla legalità e per non disperderli nella manovalanza della criminalità e del lavoro nero. Un provvedimento che coraggiosamente supera l'incostituzionalità di una legge vigente, quella numero 132 del 2018, che, pur chiamandosi “decreto sicurezza”, tutto faceva tranne che assicurare sicurezza ai cittadini e dignità alle persone. Più diritti e più tutela per tutti gli individui - insiste Russo -, soprattutto per i più deboli: questa è la strada che il Consiglio comunale ha intrapreso. Sento di ringraziare i colleghi che, trasversalmente, hanno avuto la lungimiranza di sostenere questo provvedimento».
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