Diventa definitiva la multa per diffamazione a carico del sindaco Cateno De Luca, in relazione al comizio che tenne nel marzo del 2012 quando era primo cittadino di Fiumedinisi. La V sezione penale della Cassazione ha infatti rigettato ieri il suo ricorso, il procuratore generale aveva chiesto invece la pronuncia di inammissibilità. Confermata in via definitiva quindi la multa di 800 euro decisa in primo grado nel 2016 e integralmente ribadita in appello nel 2018, comprensiva di spese legali e del futuro risarcimento in sede civile. La vicenda è legata ai comizi elettorali tenuti nel 2012 a Fiumedinisi, quando l'ex parlamentare regionale si scagliò tra l'altro contro due compaesani, Carmelo De Francesco e Fortunata Cannetti, apostrofandoli con una serie di epiteti («concusso e imbroglione», «verginello», «menzognero», ecc...). In questo caso il comizio si tenne in piazza, in paese, il 4 marzo del 2012, e venne poi trasmesso su una rete internet il 31 dello stesso mese. De Francesco - come è stato più volte evidenziato nei vari processi collegati al “sacco di Fiumednisi” -, è tra i proprietari del centro ionico che a suo tempo non vollero cedere i terreni di cui avevano la titolarità, le aree cioé dove De Luca aveva in mente di realizzare il “Contratto di Quartiere II”, secondo l'accusa iniziale una vera e propria speculazione edilizia, e per questo subirono «pressioni» da parte dell'allora sindaco del centro ionico. Carmelo De Francesco e Fortunata Cannetti, costituiti parte civile nel procedimento penale, sono stati rappresentati ieri in Cassazione dall'avvocato Salvatore Carroccio, anche con delega del collega Alessandro Pruiti, che assisteva la Cannetti. Il sindaco è stato invece assistito dall'avvocato Giovanni Mannuccia.