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Messina, differenziata porta a porta: gli oneri degli amministratori di condominio

Differenziata porta a porta

Passa dalla collaborazione degli amministratori di condominio e dei singoli cittadini la riuscita del piano dell’amministrazione comunale sulla differenziata porta a porta.

Un piano che mira ad eliminare i cassonetti da tutto il territorio comunale a partire dal 1° giugno, anche se la scadenza fissata da un’ordinanza del sindaco De Luca pare già un’utopia.

Nel corso di una conferenza stampa, l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino ed il presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo hanno illustrato i dettagli dell’ordinanza, emanata nelle more dell’approvazione in consiglio comunale del regolamento sulla differenziata “di cui auspico una discussione in tempi brevi”, ha sottolineato la Musolino.

La base di partenza sono le gare già assegnare dall’azienda e che faranno giungere in città 350 mila attrezzature, tra contenitori e mastelli, e 120 mezzi a noleggio per la raccolta. MessinaServizi conta di partire con la consegna il 15 maggio, iniziando dal completamento di primo e sesto Quartiere.

Saranno gli amministratori di condominio gli interlocutori dell’azienda e del Comune: loro dovranno stabilire gli spazi comuni nei quali collocare i carrellati, loro dovranno consegnare i mastelli alle singole utenze, loro dovranno fornire al Comune l’anagrafe delle utenze. E sempre gli amministratori di condominio saranno i riferimenti per avvisi ed eventuali sanzioni in caso di errati conferimenti. Una serie di oneri che ha già messo in agitazione gli stessi amministratori di condominio, una rappresentanza dei quali era presente alla conferenza stampa.

Da definire anche come funzionerà la raccolta nei condomini privi di spazi comuni, ma anche la calendarizzazione dei conferimenti delle varie tipologie di rifiuto. L’obiettivo finale è quello di rivoluzionare la gestione dei rifiuti in città, parallelamente alla suddivisione del territorio comunale in tre macroaree, ognuna delle quali, a loro volta, divisa in quattro zone.

“Divideremo la città in dodici comunità di circa 20 mila abitanti per rendere più capillare il servizio”, ha spiegato Lombardo. Le incognite rimangono i tempi (inverosimile la partenza il 1° giugno) e le contromisure da adottare in una prima fase in cui è prevedibile che possano emergere disguidi e disservizi. “Ma l’importante è partire per arrivare all’obiettivo”, hanno ribadito Lombardo e la Musolino.

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