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Capo d'Orlando, il rischio idrogeologico per "salvare" le spiagge libere

Spiagge sempre più libere a Capo d'Orlando? Il timore che l'installazione di altri lidi e stabilimenti balneari potesse limitare ai bagnanti ed agli amanti della tintarella la fruizione gratuita del litorale potrebbe essere fronteggiato alla luce dell'ultima circolare dell'assessorato regionale al Territorio ed ambiente del 10 aprile 2019, che facendo riferimento ad una precedente nota del dicembre «ricorda che non possono essere rilasciate concessioni ed autorizzazioni in contrasto con i contenuti dei Piani stralcio per l'assetto idrogeologioco (Pai)».

Ma c'è di più perché, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, la circolare impone ai Comuni «una verifica delle concessioni vigenti che interferiscono con dette aree in considerazione che ad oggi non sono stati ancora approvati i Piani di utlizzo del demanio marittimo (Pdum) dei centri costieri che avrebbero tenuto conto della vincolistica esistente».

E Capo d'Orlando è uno di questi comuni che non ha ancora adottato il Pudm, tant'è che siede a Palazzo Europa un commissario ad acta preposto a redigerlo per portalo all'approvazione del consiglio comunale, come del resto in molti altri importanti centri della nostra provincia (la città di Barcellona è tra questi).

La spiaggia di Capo d'Orlando purtroppo è per buona parte identificata nel Pai quale ad elevato rischio e pericolosità per l'effetto dell'erosione della costa e così il commissario nella redazione del Piano non avrebbe molti spazi di operatività ma neanche i bagnanti possono gongolare perché il fenomeno dell'erosione ha ulteriormente ridotto la fruizione di molte spiagge.

 

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