In principio era un semplice “codice di autoregolamentazione”, frutto di un'intesa di massima tra Comune di Messina, esercenti e residenti del centro storico. Il codice poi è diventato, quasi alla vigilia di Natale, un'ordinanza del sindaco, che sostanzialmente ne riprendeva i contenuti.
Ma a circa quattro mesi da quel tentativo di stabilire un perimetro di norme entro cui regolare la movida del centro città, il bilancio non convince affatto i residenti. Perché la musica, nei locali del centro, continua spesso e volentieri a risuonare anche oltre gli orari previsti da quell'ordinanza.
È questa la tesi sostenuta ieri, nella seduta congiunta della quarta e della sesta commissione del consiglio comunale, dai rappresentanti del comitato spontaneo dei residenti, con in testa l'ex assessore provinciale Michele Bisignano. «L'ordinanza non funziona - l'estrema sintesi - perché non prevede sanzioni». I controlli faticano ad essere capillari, perché la polizia municipale si ritrova a scendere nel campo di battaglia con le armi spuntate: «Da mezzanotte alle 6 del mattino abbiamo un un solo equipaggio, dalle 18 a mezzanotte arriviamo a 3-4».
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia