È in corso di svolgimento a Palazzo Piacentini un processo che vede imputato un ispettore di zona di una ditta di assistenza stradale, il cosentino Antonio Scarcelli. Già rinviato a giudizio, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, deve rispondere di tentata estorsione, perché, con «minaccia, consistita nell'abusare della sua qualità di area manager..., prospettando anche in forma implicita, la possibilità di adoperarsi in modo da incidere negativamente sull'andamento del rapporto di convenzione» che legava la società a una concessionaria d'auto «per la fornitura del servizio di soccorso stradale, «compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere l'amministratore unico e legale rappresentante» della concessionaria «a cedere, peraltro a un prezzo incongruo, l'attività di soccorso stradale» a una terza società, e pertanto a procurare ad altri ovvero a se stesso un ingiusto profitto con danno» per la concessionaria. Nell'esposto presentato alla Procura, prima che il sostituto procuratore Piero Vinci si occupasse del caso, si sottolinea che il proficuo rapporto ventennale tra la concessionaria e la ditta di soccorso stradale si incrinò il 28 ottobre 2005, con la «prima visita ispettiva di Scarcelli», il quale «non fece certo mistero delle sue intenzioni di strumentalizzare l'enorme potere che esercitava nei confronti dei convenzionati, al fine di conseguire indebiti e illeciti vantaggi patrimoniali». La parte offesa, inoltre, denunciò «una presunta colletta di denaro organizzata a beneficio di un amico detenuto».