Un “lampo di folla” in riva allo Stretto. È questo il senso del “Flash mob”, un evento rapido, improvviso, che nasce dal nulla, si diffonde via social e, nel momento in cui si dissolve, lascia il suo segno. Alcuni cittadini messinesi, donne e uomini di buona volontà, hanno deciso di ritrovarsi a Maregrosso e poi si sono spostati nei luoghi simbolo della Zona falcata.
Lo hanno fatto riassumendo la loro protesta, che è poi un atto d'indignazione e d'amore per questa nostra terra, in tre striscioni: “Stretto e Falce patrimonio da Amare”; “Solo chiacchiere e passerelle”; “Stretto: Vergogna!”.
E l'hashtag che li unisce è il filo conduttore della mattinata di ieri. “Vergogna”: è l'urlo di rabbia di chi non si rassegna, di chi sa che oltre il Cavalcavia c'è una parte di città che continua a essere stuprata, segregata dal resto del territorio, nonostante sia a pochi passi da piazza Cairoli, dal cuore di Messina.
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