Sceglieva con cura le sue vittime: tutte donne e in età avanzata, che sorprendeva alle spalle e a cui scippava la borsa per poi liberarsene dopo aver arraffato denaro contante e carte di credito. Solitamente pochi spiccioli per i quali era disposto a tutto perfino a provocare traumi alle malcapitate sulle quali il 31enne di Messina si scagliava con violenza e senza scrupoli. Ogni volta la borsetta è stata ritrovata abbandonata in strada e con ancora dentro le foto delle persone care, un’immaginetta sacra, l’agendina con i numeri telefonici più importanti. Dalle carte di credito il malvivente non è riuscito a cavare un euro o perché necessario il codice di accesso o per mancanza di denaro sul conto. Agli arresti domiciliari è finito Piero De Vita al quale è stato applicato il braccialetto elettronico. A dare un’identità allo scippatore ci hanno pensato i poliziotti delle Volanti della questura di Messina e i carabinieri della Stazione di Spadafora, dove è stato messo a segno uno dei colpi. Le indagini interforze, coordinate dalla procura di Messina, hanno permesso di ricostruire le modalità con cui agiva l’uomo. Fondamentali i riscontri sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle zone teatro dei reati consumati e sui tabulati telefonici; preziose le testimonianze di chi ha notato l’uomo scappare o frugare in una borsetta da donna.