Ogni prodotto deve avere una sorta di carta d'identità coincidente con l'etichetta di confezionamento. Una “storia”, insomma, mostrata all'acquirente, che così può orientare la sua scelta sulla base degli ingredienti che lo compongono fino alla catena di distribuzione. Eppure, spesso, per molti la tracciabilità alimentare è un optional. Proprio per arginare tale fenomeno, valorizzare il “Made in Italy” e garantire la sicurezza dei consumatori, intorno alle 3 di ieri, è scattata l'operazione “Ortofrutta Zanclea”, un blitz coordinato dai funzionari del dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari Sicilia, facente parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Sequestrati 3.100 kg di ortofrutta sia per mancata tracciabilità che per assenza delle indicazioni specificatamente all'origine geografica dei prodotti. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina