È scattata la prescrizione nel processo sull'alluvione di Messina del 2009, in cui morirono 37 persone, ma sono da accogliere molti dei ricorsi delle parti civili nei confronti dell’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e dell’ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio. È quanto ha chiesto il sostituto pg della Cassazione Giulio Romano, nel processo davanti alla quarta sezione penale chiamata a decidere sui ricorsi della procura generale di Messina e dei familiari delle vittime. I due ex primi cittadini sono stato assolti nel luglio 2017 "perché il fatto non sussiste" dalla corte d’appello di Messina, che ha anche revocato i risarcimenti civili. Una decisione che ha ribaltato la sentenza di primo grado, del tribunale di Messina che li aveva condannati a 6 anni. Secondo la procura generale è scattata la prescrizione, quindi un eventuale accoglimento del ricorso del pg di Messina non avrebbe effetti penali, ma il pg Romano ha aperto le porte ai risarcimenti: «i ricorsi che evidenziano le contraddizioni delle sentenza d’appello e l’esigenza di una motivazione rafforzata sono fondati». Condividendo quanto stabilito in primo grado, ha sottolineato, usando un paragone, che «si può anche non essere in grado di muoversi per fermare un masso un attimo prima che cada ma si possono utilizzare poteri sollecitatori per dire di spostarsi dal masso». D’altra parte «sarebbe stata utile una Panda con due agenti municipali sui luoghi già interessati da una frana precedente». Dopo la requisitoria l’udienza è stata sospesa e proseguirà con le arringhe degli avvocati. Al termine, il collegio presieduto da Patrizia Piccialli, si ritirerà in camera di consiglio, che potrebbe proseguire domani.