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Vendevano gioielli falsi grazie all'ipnosi fra Milazzo e Barcellona, scattano due condanne

Il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Barcellona, Salvatore Pugliese, su richiesta del pubblico ministero Rita Barbieri, ha condannato, al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato, due delle sei persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Hypnose”, portata a termine il 3 agosto dello scorso anno dai carabinieri della Stazione di Barcellona.

Sono ritenuti componenti della banda di rapinatori palermitani che – fino a gennaio dello scorso anno - compivano trasferte a Barcellona e Milazzo, come scrive la Gazzetta del Sud, dove suggestionavano e raggiravano anziani, grazie anche al ricorso di tecniche ipnotiche abilmente utilizzate, per attuare truffe attraverso la messa in scena di una fittizia vendita di gioielli o preziosi in genere a prezzi apparentemente vantaggiosi.

A sei anni di reclusione, perché riconosciuto colpevole di rapina, è stato condannato Giovanni Salafia, 28 anni di Palermo; mentre 4 anni di reclusione è la pena determinata per il complice Matteo Li Causi 49 anni, originario di Palermo e residente in provincia di Bergamo.

Gli altri quattro presunti complici dei due che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario  sono stati invece rinviati a giudizio e il relativo processo inizierà il prossimo 19 febbraio. Si tratta di Michele Faija, 59 anni di Cinisi; Gaetano Talamanca, 51 anni di Palermo; Giuseppe Immesi, 68 anni di Palermo e Domenico Immesi, 38 anni di Villabate. Tutti, fin dall’arresto, sono rimasti in carcere.

 

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