Scene di guerriglia urbana successive a due partite di calcio. Protagonisti, sia il 21 ottobre che il 4 novembre, gli ultras del Bari, che di rientro da due trasferte siciliane (la prima a Marsala, la seconda ad Acireale), hanno aggredito nel primo caso un piccolo gruppo di tifosi del Messina, nel secondo i poliziotti intervenuti a sedare gli animi. Gli episodi sono avvenuti entrambi agli imbarcaderi della Caronte&Tourist nella Rada San Francesco. Cinque i tifosi del Bari arrestati nel corso della notte dagli agenti della Digos di Messina, Bari ed Ancona: Roberto Conese, 33 anni, Cristiano Ladisi, 36 anni, Nicola Sibillani, 25 anni, Vitangelo Spizzico, 35 anni, e Marco Atzori, 26 anni. I primi quattro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre Atzori, come spiegato in conferenza stampa dal vicequestore Nicola Spampinato e dal procuratore Vito Di Giorgio, è stato condotto in carcere in quanto durante la perquisizione domiciliare sono stati trovati in casa 890 grammi di hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo modificata e tre proiettili, di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tipo telescopico. “Questa è la risposta dello Stato ad una vera e propria azione di guerriglia urbana”, ha sottolineato Di Giorgio. Lanci di fumogeni, bombe carta, danneggiamenti con mazze da baseball e bastoni: scenari da incubo, specie per quei cittadini che nulla avevano a che fare con le tifoserie. Se il 21 ottobre, infatti, nel mirino degli ultras del Bari del gruppo Bulldog era finito un piccolo gruppo di tifosi del Messina, di rientro da Torre del Greco, il 4 novembre gli stessi tifosi sono scesi dal pullman per andare “a caccia” di supporters giallorossi, scontrandosi però con la polizia, oggetto persino del lancio di un razzo. “Soltanto il caso ha voluto che nessuno rimanesse ferito”, ha evidenziato il dirigente della Digos Michele Pontoriero. “Il transito dallo Stretto di Messina è sempre molto delicato, settimanalmente infatti vengono analizzati gli incroci delle trasferte e le rivalità tra tifoserie”. Tre degli arrestati erano già sottoposti a Daspo (e per i fatti avvenuti il questore Mario Finocchiaro ne aveva emessi altri 18), ma erano riusciti comunque a camuffarsi. Gli indagati sono 18, tre dei quali messinesi.