Il sostituto procuratore Sarah Caiazzo ha chiesto il rinvio a giudizio per 46 imputati, ai quali si contesta il reato di omissione di atti d’ufficio e interruzione di servizio pubblico per la mancata riscossione della Tia relativa al 2010, la tariffa igiene ambientale, riscossione che si è prescritta nel 2015. Tia che doveva essere incassata dalla società d’ambito Ato Me 2 ed, in sostituzione, dai 38 Comuni azionisti. Nell’inchiesta risultano indagate 46 persone con l’accusa di omissione di atti d’ufficio ed interruzione di un servizio pubblico, che dovranno comparire dinanzi al gip Salvatore Pugliese il prossimo 8 febbraio. Oltre all’ex presidente dell’Ato Me 2 Salvatore Re al quale si contesta anche il reato di inadempimento di contratto pubblico assieme al presidente della società Gesenu Spa di Perugia, Graziano Antonelli, a cui era stata affidata la riscossione della tariffa, sono indagati ben 44 funzionari in servizio nei Comuni soci della stessa Ato. Leggi l’articolo completo su Gazzetta del Sud – edizione Messina in edicola oggi.