Hanno scelto il momento giusto i due delinquenti per assaltare l’ufficio postale di Roccalumera. Hanno messo in atto il piano strategico, quando tutte le forze dell’ordine erano impegnate al funerale del poliziotto Angelo Spadaro, che si stava svolgendo nel comune limitrofo di S.Teresa di Riva. E indisturbati hanno razziato circa novantamila euro, prelevati dalla cassaforte e dalla cassa automatica del Bancoposta. L’assalto alla posta è stato attuato alle ore 14 dello scorso venerdì. I due malviventi incappucciati da passamontagna dopo aver segato le sbarre in ferro della finestra del bagno, posizionato nella parte retrostante dell’ufficio, si sono introdotti nei locali. I tre impiegati sono rimasti di stucco, quando si son visti dentro i malviventi. Con cinica freddezza hanno minacciato il direttore e i due impiegati, costringendoli ad aprire la cassaforte e la cassa automatica del Bancoposta, da poco caricata. Una volta avute le banconote a portata di mano, i due rapinatori hanno chiuso i tre dipendenti in una stanza ed hanno incominciato a razziare ogni euro. Bottino ingente, si parla di circa novantamila euro, anche i conteggi continuano. Una volta riempite le borse, i due malfattori sono usciti indisturbati dall’ufficio postale, andando incontro sicuramente al complice che li attendeva lungo la via Umberto I. I carabinieri di Roccalumera una volta recepito il segnale d’allarme sono giunti tempestivamente sul luogo della rapina. Dopo i primi controlli sono stati pattugliati il lungomare, lo svincolo autostradale e la Statale 114. L’ufficio postale di Roccalumera da qualche tempo è diventato una preda facile per i malviventi. Le rapine avvengono con una certa frequenza. Spettacolare quella di tre anni fa, quando la notte di Capodanno i delinquenti si sono presentati con un bobcat, scardinando e prelevando la cassa continua del Bancoposta. La posta di Roccalumera è un ufficio blindato, ma i delinquenti riescono sempre a scassinarlo. Caso strano che dopo tante rapine non siano state installate, all’interno e all’esterno dell’ufficio, delle telecamere a circuito chiuso, per registrare le fasi delle varie rapine. Nel mentre il direttore e gli impiegati vivono sempre in continua apprensione.