Resta alto l’indice di attività vulcanica dello Stromboli. Lo evidenzia, in un comunicato, il Laboratorio geofisico sperimentale dell’Università degli studi di Firenze-Dipartimento Scienze della terra, una delle strutture che monitorano costantemente l’attività del vulcano eoliano. Attraverso questo si apprende che, a partire dal 22 dicembre, l’attività del vulcano è stata caratterizzata da un aumento della pressione infrasonica, con esplosioni localizzate prevalentemente nel cratere di nord-est, con sbuffi di lapilli di ampiezza medio-alta. Questa attività ha subito un incremento a partire dal 26 dicembre e si sono registrate delle anomalie termiche di intensità medio-bassa. L’attività sismica nel lungo periodo è caratterizzata da un numero alto di eventi (al massimo 17.5 eventi/ora) e ampiezza da bassa a media. Il 24 dicembre – così come da noi già riportato in un precedente articolo – sono stati registrati segnali sismici, con contenuto in frequenza e forma d’onda compatibili con un fenomeno di fratturazione, localizzata in area sommitale. L’attività termica evidenzia valori delle esplosioni medio-alti. Non si registrano, comunque, deformazioni significative dell’apparato vulcanico.
Ricordiamo che, nonostante il passaggio del livello di allerta da verde a gialla, nulla è variato rispetto alle regole di accesso e, quindi, le escursioni sullo Stromboli continuano, previo monitoraggio delle stesse e permanenza ad alta quota, la più breve possibile. Insomma, uno spettacolo a cui gli appassionati dell’escursionismo in quota non rinunciano.
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