Droga, estorsioni, minacce nei confronti degli imprenditori dei Nebrodi. Sono gli affari gestiti dal clan dei "Batanesi" mandati avanti nel quadrilatero compreso tra i comuni della provincia di Messina di Sant’Agata di Militello, Alcara li Fusi, Galati Mamertino e Rocca di Caprileone. I quattro arrestati sono: Antonino Conti Mica, 40 anni, originario di Biancavilla e residente a Tortorici; Nicolino Gioitta, 50 anni, di Alcara Li Fusi; Sebastiano Gaetano Liuzzo Scorpo, 39 anni, originario di Sant'Agata Militello e residente a San Salvatore di Fitalia; e Francesco Liborio Mileti, 53 anni, di San Salvatore di Fitalia. E' venuto fuori nel corso di un'indagine dei carabinieri del comando provinciale di Messina che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica – Dda, nei confronti di 4 persone ritenute organiche al clan dei “batanesi”, fazione della famiglia mafiosa di Tortorici. Le accuse vanno - a vario titolo – di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentata estorsione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso, nonché detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo sarebbe stato attivo in particolare nella gestione delle estorsioni, del traffico di stupefacenti, e nell’acquisizione del controllo di attività economiche e imprenditoriali, sfruttando la forza intimidatrice di cosa nostra. L’indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Messina ha consentito di documentare la gestione di due estorsioni ai danni di ditte impegnate nell’esecuzione di appalti pubblici di manutenzione stradale e di ristrutturazione dell'impianto sportivo nel comune di Rocca di Capri Leone, commesse mediante incendi dei cantieri, nonché la disponibilità di armi utilizzate per affermare il controllo criminale sul territorio. "Sono state inoltre documentate - si legge in una nota - una serie di condotte di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, attribuite agli arrestati e a 5 ulteriori indagati a piede libero".