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Messina, escalation di rapine: le contromisure della Questura

Questura di Messina
Questura di Messina

Controlli più serrati, maggiore collaborazione anche con l’aiuto di sistemi di videosorveglianza, accorgimenti, laddove sarà possibile, per rendere più “fluido” il numero unico 112. Queste le primissime “ricette” contro l’ennesima escalation di rapine in città, emerse ieri mattina durante un incontro tra una delegazione di Confesercenti ed il questore Mario Finocchiaro. Insieme al vicepresidente dell’associazione, Salvatore Ruggeri, al direttore Daniele Andronaco ed al responsabile del comparto esercenti, Benny Bonaffini, al tavolo ha partecipato proprio una delle vittime di rapina, Stello Bossa, presidente provinciale della Faib Confesercenti.

«Un clima di forte preoccupazione» è stato descritto dai dirigenti di Confesercenti, «tra gli associati ed in generale tra tutti gli operatori economici per quanto si sta verificando». Uno degli elementi sottolineati: le difficoltà riscontrate nell’applicazione del numero unico di richiesta d’intervento, il 112. «Questa recente direttiva nazionale - spiegano - genererebbe un allungamento dei tempi nel soddisfare la richiesta di pronto intervento da parte dei commercianti nell’immediatezza della rapina».

Su questo punto il questore ha chiarito che il numero unico è un’innovazione a livello europeo, «che ha prodotto anche risultati positivi», seppur «suscettibile di miglioramenti e le segnalazioni e i suggerimenti sono sicuramente utili per affinare il sistema e superare le lamentante criticità». Ma soprattutto il questore ha assicurato un impiego ancora più massiccio di uomini sul territorio.

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